Se proviamo un senso di sicurezza interiore è molto più facile che le nostre relazioni, avventure e scoperte sessuali siano soddisfacenti e ci lasciano un senso di sazietà e desiderio.
Il tuo corpo per intero, e specialmente i tuoi organi sessuali, si aprono e si chiudono in base alla relazione che stanno vivendo. Provano piacere, eccitazione e desiderio quando si trovano in relazioni e situazioni nutrienti. Provano dolore, rigidità, intorpidimento, impulsività o agitazione quando le dinamiche non sono ideali. Ovviamente per relazione non intendo soltanto la relazione con un’altra persona, ma anche la relazione con se stesse. Perché purtroppo molto spesso siamo noi stesse che trattiamo il nostro corpo con indifferenza o quasi con crudeltà.
Una complessa gamma di motivazioni interne è coinvolta quando iniziamo a considerare le nostre ragioni per fare sesso.
Fin troppe volte ho sentito frasi come “sono frigida”, “non sono in grado di provare piacere”, oppure “sono io che non vado bene”, per poi scoprire che in realtà le donne che pronunciavano queste frasi erano estremamente sensuali e perfettamente capaci di provare piacere.
Ma il pensare di non essere in grado di provare niente o di essere inadeguate, soprattutto se prolungato nel tempo, provoca un dolore che non si cancella facilmente.
Una questione di fiducia
La chiave è ritrovare la fiducia in se stesse e il senso di potere, la dignità e la capacità di darsi e dare piacere: si tratta di un percorso molto profondo che va oltre i metodi, gli esercizi o la scoperta dei sex toy.
Magari le tue amiche o le riviste femminili ti hanno detto che devi provare questa o quell’altra tecnica, che devi imparare come dare piacere al tuo partner, come dare piacere a te stessa; magari ci hai anche provato, ma il non esserci riuscita non ha fatto altro che aumentare il tuo senso di inadeguatezza.
Cosa desideriamo veramente?
Quindi perché è importante farsi questa domanda prima di cercare di capire quanti e quali tipi di orgasmo potresti aggiungere alla lista? Perché molto spesso vogliamo aggiungere il pepe ancora prima di avere chiaro se abbiamo voglia di dolce, salato, o piccante.
Trasgressione è una parola che sento molto spesso quando si tratta di rinnovare la sessualità nella coppia, per poi scoprire che invece mancano le basi: non c’è fiducia, non c’è complicità, non ci si conosce.
Le nostre esperienze sessuali spesso rispecchiano la nostra esperienza evolutiva. Potrebbe darsi che i tuoi genitori implicitamente o esplicitamente ti abbiano trasmesso che il sesso sia qualcosa di cui aver paura, o di cui vergognarsi o viceversa che tu abbia vissuto in un ambiente familiare troppo promiscuo.
Tutto inizia da lontano
Ma ancora prima di questo, le esperienze della prima infanzia ci collegano ad aspettative incarnate su ciò che è da considerarsi normale o meno a letto.
Spesso la nostra fatica nel ricercare esperienze sessuali sicure è radicata in una storia evolutiva segreta di abbandono emotivo.
Se non abbiamo ricevuto tutte le cure di co-regolazione di cui avevamo bisogno per svilupparci, più tardi nella vita potremmo avere difficoltà a prenderci cura di noi stesse. Questo può manifestarsi nel sesso come abnegazione e paura dei nostri bisogni o sfociare in devianza soddisfacendo i nostri bisogni in luoghi malsani come tradimenti, sesso non sicuro, dipendenze.
Quello che spesso viene omesso quando parliamo di sesso è il porre l’attenzione ai nostri desideri: cos’è che voglio io? Di cosa ho bisogno per sentirmi sicura e a mio agio emotivamente e fisicamente per entrare in intimità?
Viviamo in una società che ci spinge a pensare che bisogna sempre fare qualcosa. Fai questo, fai quello, impara questo, raggiungi quest’altro. Questo ci mette nel costante stato d’animo che siamo noi la causa del disagio che sentiamo, che non facciamo mai abbastanza, che non siamo mai abbastanza. Che serve qualcosa di esterno per rendere la nostra vita migliore.
Rallentiamo
Per sentirsi fisicamente ed emotivamente sicuri nell’intimità, ma anche nella vita quotidiana, è importante essere, non fare. L’essere in seguito influenzerà il fare.
Rallentare è il modo in cui inizi a coltivare una relazione con la tua sessualità.
Se riusciamo a rallentare possiamo iniziare a percepire quando il nostro corpo rilascia alcuni ormoni di piacere (come la serotonina, endorfine, ossitocina), allora quella spinta verso il fare sarà minore e potremo lasciar andare il piano irreale delle aspettative e trovare dentro di noi uno spazio nuovo, un terreno fertile, molto più reale di quello che avremo appena lasciato cadere.
Quindi per me un sano incontro sessuale implica un senso di agio e sicurezza, implica una connessione ai propri desideri, implica un tocco consapevole, implica presenza e anche essere in grado di dare spazio a ciò che è abbastanza piuttosto che guardare sempre avanti, o correre verso il passo successivo, assaporando il bello che c’è nel momento presente.
Solo in seguito possiamo iniziare ad aggiungere altri ingredienti.
Nel momento in cui mi sento al sicuro, a mio agio e confortevole, qualunque proposta non mi fa più paura. La posso accogliere con curiosità sapendo anche di essere libera di rifiutarla senza essere considerata frigida, chiusa, noiosa o altro. Posso decidere di volerla esplorare fantasticando, accogliendo le emozioni, i dubbi o le resistenze che porta con sé, e infine posso permettermi di volerla sperimentare, senza sentirmi in obbligo di andare fino in fondo se a un certo punto mi ci sento scomoda.
Conclusioni
Il sesso non può mai essere perfetto, nello stesso modo in cui non lo è la vita. Ma può essere vissuto con la profondità che offre e può essere percepito come qualcosa che ci rende più vivi e ci dà la possibilità di accedere a stati di piacere immenso, di connessione profonda e di vulnerabilità commovente.
Se qualcosa di ciò che ho scritto ha avuto una risonanza dentro di te, ma non sai da dove iniziare, il tuo primo passo potrebbe essere quello di scriverti una lettera.
Inizia da qualche parte.
Fai un primo passo.
Sono qui per te
Se decidi di andare avanti e senti il bisogno di essere supportata puoi contattarmi e io sarò felice di accompagnarti in questo straordinario percorso.