In un massaggio, sia esso olistico o anche di natura terapeutica come una semplice sessione da un fisioterapista, i normali confini personali e i tabù culturali del tatto vengono automaticamente oltrepassati. Per questo motivo, il massaggio è una relazione in cui i terapeuti devono essere consapevoli del transfert e del controtransfert, dei confini, dell’abuso e delle dinamiche terapeutiche.
La maggior parte delle scuole si concentra esclusivamente sugli aspetti pratici e sull’insegnamento di varie tecniche di massaggio e trattamento. Ma dobbiamo capire che essere un buon bodyworker o un buon massaggiatore non dipende solo da ciò che facciamo, ma anche da come lo facciamo: dal contesto, dallo spazio, dal contenitore.
Ho esplorato il campo della sessualità e delle pratiche somatiche per 20 anni e lavorando come professionista nell’ambito della sessualità e della terapia somatica per più di una decade e ho avuto modo di osservare numerosi casi in cui i professionisti mostrano una scarsa consapevolezza del delicato equilibrio tra l’offrire supporto e il superare i limiti, in particolare nel contesto del massaggio, della terapia che usa tocco e contatto e di altre discipline affini. Tali situazioni sorgono spesso dall’incertezza su ciò che risulta appropriato o benvenuto in un determinato contesto, e il potenziale rischio di violare i confini da entrambe le parti coinvolte. Sia attraverso l’esperienza personale, sia mediante approfondimenti professionali, ho appreso che lavorare in modo etico richiede una costante auto-riflessione e una consapevolezza delle proprie limitazioni. È necessario affrontare e illuminare costantemente quegli aspetti di noi stessi che tendiamo a trascurare o rifiutare.
Formazione su etica, confini e sessualità
Ciò che trovo fondamentale è integrare la formazione sull’etica, i confini e la sessualità nei programmi di studio del massaggio e in tutte le scuole in cui si affronta la terapia del tocco. Tali materie sono molto spesso assenti in questi contesti, non consentendo così di creare un ambiente di lavoro che sia sicuro tanto per i terapisti quanto per i clienti.
È fondamentale garantire che tutti coloro che intraprendono questa professione ricevano una formazione adeguata e possiedano capacità interpersonali e integrità, conoscano i propri confini, siano in grado di osservare e rispettare quelli degli altri, e abbiano consapevolezza dei propri bisogni affinché non si creino interferenze che possano minare l’etica del lavoro.
Il contesto di un lavoro a stretto contatto con le persone e il loro corpo fa sì che parte del materiale presente nell’inconscio può affiorare e, se non ne siamo consapevoli, può influenzare i nostri comportamenti o portarci ad agire in modi che non sono del tutto allineati con la nostra integrità personale. Questo può attivare aspetti di noi stessi di cui potremmo essere solo parzialmente consapevoli.
Nei miei 10 anni di pratica, una significativa parte delle persone che ho incontrato mi hanno confidato di aver ricevuto comportamenti inappropriati durante qualche tipo di lavoro sul corpo o massaggio, questo sia come clienti, sia come operatori. Sfortunatamente le violazioni sessuali sono più comuni di quanto la maggior parte delle persone creda.
La grande maggioranza di chi ha subito violazioni non le ha mai denunciate, perché spesso chi le ha subite pensa di esserne stato in qualche modo corresponsabile, o dubita della gravità della situazione. Uno dei principali ostacoli che ci impedisce di parlare apertamente è la vergogna: paradossalmente in questo contesto è chi ha subito che si vergogna per quanto accaduto, non chi si è comportato in maniera inappropriata.
Le possibili violazioni nella propria attività non vanno viste come qualcosa da temere, negare o ignorare. Non devono essere sottovalutate, né si deve correre il rischio di considerare i professionisti come esseri infallibili: la realtà è che anche i professionisti qualificati sono esseri umani e, come tali, possono commettere errori. Le violazioni possono rappresentare un’opportunità per affrontare consapevolmente la nostra fallibilità e per intraprendere azioni mirate a prevenire errori futuri.
Lavorare in modo etico non significa non commettere errori. Significa essere consapevoli che, essendo umani, è possibile che qualche errore accada. Tuttavia, possiamo impegnarci a prevenirli e assicurarci di non commetterli intenzionalmente o per mancanza di opportuna formazione.
Consapevolezza attorno ai confini personali
Negli ultimi anni ci sono stati alcuni sviluppi positivi, con un certo numero di bodyworker che hanno iniziato a unirsi all’ondata di attenzione rispetto ai confini e al consenso. Avendo lavorato con vittime di abusi sessuali da parte di professionisti, ma anche con terapiste che si sono trovate in situazioni alquanto inappropriate, accolgo sempre con grande entusiasmo questi sforzi.
Ma queste briciole non bastano. Questo deve diventare lo standard del settore. E necessario che ci sia uno sforzo maggiore per garantire che le terapie che comprendono il tocco siano un luogo il più sicuro possibile sia per i clienti che per gli operatori. Lì dove i confini personali vengono naturalmente oltrepassati proprio perchè il tocco e la vicinanza fisica fanno parte della terapia è fondamentale sia per i clienti sapere che c’è attenzione e cura nell’assicurare che la persona e il suo corpo vengano rispettati, sia per gli operatori avere la capacità di far rispettare la propria persona e la propria professionalità.
Lavorare con le persone implica non solo lavorare con i corpi che già di per sé hanno bisogno di una grande riverenza, ma anche con emozioni e sentimenti coinvolti (quelli del cliente e i nostri). E come massaggiatori dobbiamo tenere conto di tutto questo.
È interessante osservare che, pur essendo formati sugli aspetti tecnici del tocco, della facilitazione del movimento e di esecuzione di massaggi terapeutici, spesso trascuriamo l’importanza fondamentale di garantire che un individuo si senta sicuro prima di essere toccato, esposto o posto in determinate posizioni. Tale aspetto viene frequentemente dato per scontato: si presume che, in virtù della presenza di una persona, essa sia pronta ad interagire. Tuttavia, è essenziale riconoscere che le persone non sempre si sentono a loro agio in tali situazioni, soprattutto se hanno vissuto esperienze traumatiche pregresse, come abusi sessuali, o se i loro confini personali sono stati violati. Inoltre, alcuni potrebbero provare vergogna riguardo al proprio corpo o alle proprie risposte fisiologiche, circostanze che possono influire significativamente sul loro livello di comfort.
Affinché un cliente si senta sicuro e possa trarre il massimo beneficio dal trattamento è necessario che si senta informato sulla struttura della seduta, che si senta libero di porre domande e sappia che può interrompere il trattamento in qualsiasi momento percepisca una qualsiasi forma di disagio.
Affinché noi professionisti possiamo svolgere al meglio il nostro lavoro, con entusiasmo e dedizione, è necessario imparare a comunicare in modo efficace, a capire e riconoscere i propri sentimenti e i propri confini. Dobbiamo anche imparare a proteggerci (questo è ancora più vero per i professionisti identificati come donne) al fine di gestire le interazioni con i clienti che potrebbero manifestare confini deboli, immaturità emotiva o fare osservazioni inappropriate. Questo approccio proattivo contribuisce a mantenere un ambiente di lavoro sano e produttivo per tutti i soggetti coinvolti.
Ecco perché includere l’etica, i confini e la sessualità nel curriculum di un bodyworker è estremamente importante. Non solo previene potenziali danni da entrambe le parti e aumenta la qualità del trattamento, ma ci consente anche di lavorare con più facilità e gioia.
Il mio nuovo training su etica e consenso
Ho messo insieme la mia esperienza, la mia conoscenza sulla sessualità, sui traumi, sulle dinamiche di potere e altro ancora e ora ho creato una formazione che copre tutti i diversi aspetti che influenzano il modo in cui operiamo. Copre la sessualità, il consenso, i confini e le dinamiche di potere.
Mi sono seduta e mi sono dedicata a ulteriori studi, mi sono immersa in profondità nella mia storia personale, perché sapevo che le mie esperienze sia come cliente, sia come bodyworker ed educatrice mi hanno insegnato molto e posso trarre molto dalla mia esperienza. Questo non implica che abbia trovato soluzioni definitive, poiché credo che in questo contesto non esistano risposte assolute. Etica e consenso sono entrambi concetti fluidi. Etica e consenso non riguardano ciò che è giusto o sbagliato, perché questa prospettiva dualistica porta a semplificazioni eccessive, autogiustizia ed estremismi. Lo scopo è quello di raggiungere “completezza, interezza e complessità” piuttosto che aspirare a un concetto irraggiungibile di perfezione.
Ti invito a partecipare alla conversazione e ad approfondire le tue conoscenze su questo tema. Insieme possiamo costruire una comunità più ampia attorno all’etica e al consenso nella terapia del tocco.
Annuncerò le date dei prossimi corsi sul mio sito web e sui miei social media.
Hai la possibilità di lavorare con me individualmente per affrontare le tue preoccupazioni personali, organizzare una sessione di formazione di gruppo con i tuoi colleghi presso la tua sede, oppure iscriverti alla waiting list per ricevere aggiornamenti sulle date dei prossimi corsi.